sabato 4 marzo 2017

Patience / Daniel Clowes

Patience / Daniel Clowes. Milano: Bao Publishing, 2016.

Avevo letto tempo fa il più famoso dei graphic novel di Daniel Clowes, Ghost world, e mi ero ritrovata catapultata all'interno di un mondo per me del tutto nuovo e originale, sia dal punto di visto dei disegni - quelli di Clowes sono una specie di marchio di fabbrica - sia dal punto di vista narrativo, per l'approccio dell'autore che si muove tra il piano realistico e quello onirico-psicologico senza soluzione di continuità.

E però, in qualche modo ne ero rimasta affascinata. Così ho pensato che non potevo perdere il grande ritorno di Daniel Clowes con questo Patience.

Il nuovo lavoro è la storia di una coppia come tante altre, Patience e Jack. I due sono innamorati e aspettano un figlio, ma ciascuno di loro porta dentro i propri demoni: Patience quelli del suo passato, Jack quelli di un presente in cui non lavora e non sa se sarà in grado di mantenere la sua famiglia. Fino a che una sera Jack tornando a casa trova Patience morta, assassinata. Viene sospettato dell'omicidio e, dopo che tutte le accuse su di lui si rivelano infondate, decide di scoprire la verità sulla morte della sua donna. L'incontro con un bizzarro inventore gli fornisce la chiave per la sua indagine, ossia la possibilità di viaggiare nel tempo, andando in avanti e poi indietro a scavare nel passato di Patience per scoprire quali fantasmi e quali segreti vi si nascondono e trovare degli indizi.

Jack rischierà non solo di rimanere intrappolato in questi mondi cronologicamente paralleli, ma farà anche i conti con i rischi dei paradossi temporali e delle possibili interferenze che la sua presenza nel passato può produrre con gli eventi del futuro.

Questo viaggio nel tempo è anche un'esplorazione dentro se stesso, nonché nel percorso psicologico di Patience, che cambierà in Jack la prospettiva del mondo quando tornerà finalmente al suo presente.

Come fanno notare molte recensioni, l'albo di Clowes è un viaggio psichedelico scandito dai disegni saturi e dalle citazioni a tanta parte della letteratura fantascientifica classica, che persino io - quasi totalmente ignorante in materia - riconosco non nel dettaglio ma in quel background culturale che in qualche modo abbiamo assorbito.

Personalmente, forse proprio perché mi mancano numerosi elementi dell'orizzonte di riferimento di Clowes e conosco solo molto parzialmente il percorso e il significato di questo autore nella storia del fumetto, non sono uscita entusiasta dalla lettura che mi è un po' scivolata addosso, senza lasciarmi grandi tracce.

In ogni caso, un graphic novel con cui vale la pena di confrontarsi.

Voto: 3/5

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