giovedì 28 aprile 2016

Hamlet, National Theatre Live

Non c'è niente da dire. I britannici sono veramente bravi e questa cosa di registrare in alta definizione lo spettacolo teatrale Hamlet interpretato da Benedict Cumberbatch e proiettarlo nelle sale di tutto il mondo mi è sembrata un'idea geniale, nonché una cosa davvero fantastica.

Certo, sarebbe stato bello vedere dal vivo questa strepitosa messinscena della tragedia shakespeariana, ma la possibilità di poterne godere sul grande schermo è da applauso.

Una proiezione di circa tre ore: prima l'intervista al protagonista, poi i due atti della tragedia con l'intervallo.

La storia la conoscete (a me in realtà ogni volta che la vedo mi sembra di vederla la prima volta, ma io mi sento un po' Dory): il principe Hamlet, dopo la morte del padre e il matrimonio dello zio con la madre, incontra lo spirito del padre che gli rivela di essere stato assassinato da suo fratello. Da questo momento Hamlet sarà ossessionato dal bisogno di vendicare questo assassinio, in un'escalation di eventi che sconvolgono la vita del piccolo regno di Danimarca.

La potenza di questa messa in scena risiede fondamentalmente nei seguenti fattori: l'allestimento (la scenografia, i costumi, le musiche), gli attori (su tutti un grandioso Benedict Cumberbatch capace di interpretare magistralmente un personaggio tragico e folle e ironico come Hamlet, conferendogli anche la giovinezza necessaria a dare senso a questo personaggio) e l'idea di ambientare la tragedia in un tempo/non tempo. Vero è che scenografia, parte delle musiche e dei costumi fanno pensare agli anni 40-50, ma in realtà la sensazione è che la scelta registica sia stata quella di introdurre dettagli che richiamino epoche molto diverse fino alla contemporaneità, a suggellare l'universalità di questa storia e la sua appartenenza ad ogni epoca.

In definitiva, all'interno di una fedeltà sostanziale all'originale shakespeariano, in particolare nei testi, l'Hamlet diretto da Lyndsey Turner allarga lo sguardo per mostrarne la vibrante contemporaneità.

Vi assicuro (e ve lo dice una che lo ha visto dalle 21 a mezzanotte e trenta, dopo un'intera giornata di lavoro) che la visione non vi annoierà neppure per un secondo e vi terrà incollati alla sedia, facendovi apprezzare e guardare sotto una nuova luce quanto già conoscevate di Amleto e scoprire visuali del tutto nuove.

Davvero un grande spettacolo.

Voto: 4/5

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