venerdì 24 settembre 2010

Cattivissimo me

Una volta tanto mi piace di più il titolo tradotto che quello originale. Perché in francese il titolo di questo film, che in lingua originale suona Despicable me, diventa Moi, moche et mechant: una specie di bellissimo scioglilingua che trovo davvero appropriato alla pellicola. Sarà perché pur trattandosi di una produzione americana, in realtà gli inventori ed autori di questa storia (Pierre Coffin, Chris Renaud e Sergio Pablos) sono europei - e per gran parte francesi - che sono riusciti a esportare in America le loro idee e a convincere l'industria cinematografica americana (in particolare il produttore Christopher Meledandri, il padre di successi come L'era glaciale) a investire nel loro progetto. Anche questa volta gli americani si sono dimostrati bravissimi a scoprire talenti e a puntare su di loro, tant'è che il film ha sbaragliato l'estate cinematografica americana surclassando tutti i più diretti concorrenti.

Successo assolutamente meritato, perché non c'è alcun dubbio sul fatto che Gru sia il cattivo più tenero e più simpatico della storia del cinema. Omone con il naso a punta che vuole diventare il criminale più famoso del pianeta compiendo la straordinaria impresa di rubare la luna, aiutato da un vecchio scienziato un po' matto e da un popolo di "ovetti kinder" gialli che sono una vera forza comica. Se la dovrà vedere con il suo rivale Vector, ma soprattutto con le tre bimbe, Margot, Agnes e Edith, che decide di adottare a scopi puramente utilitaristici e che - come si può immaginare - gli metteranno la vita sottosopra, ne tireranno fuori l'anima "buona", lo salveranno e gli permetteranno di superare il suo trauma del rapporto con una madre anafettiva che gli ha rovinato l'infanzia!

Niente di particolarmente nuovo e originale. Tutto assolutamente prevedibile, come già starete pensando. Ma vi assicuro. Mai ho sentito ridere così di cuore in un cinema gli adulti e i bambini insieme come per questo film, che non ha niente dell'umorismo intellettuale e sofisticato di altri capolavori recenti (dalla serie di Shrek a Toy Story alle altre invenzioni della Pixar). È godimento bambinesco e infantile allo stato puro, gioco, montagna russa, cacca, sonno, zucchero filato, coccole... Sì, è un po' quello che ho provato...

Ho la sensazione che mentre il cinema "in carne e ossa" stenti sempre più a trovare storie, novità, stimoli, originalità (fatta eccezione per pochi registi funamboli ancora capaci di stupirci, vedi Nolan), il cinema di animazione si è nutrito di tecnologia per ritrovare però creatività e, alla fine, anche semplicità. O forse, chissà, è più facile divertirsi facendo un film di animazione ed è più ammissibile lasciarsi andare al riso o al pianto guardando un cartoon. Forse, è un modo per lasciar cadere le sovrastrutture e godere senza vergogna e senza pudore. Io per esempio riesco sempre a commuovermi...

Andatelo a vedere (in Italia esce il 15 ottobre). E, vi assicuro, difficilmente vi dimenticherete di Gru, Agnes, Margot e Edith. Ma soprattutto non vi dimenticherete di loro: i Minions (alias gli "ovetti kinder").
A proposito, qualcuno sa per caso dove si comprano? ;-)

Voto: 4/5

P.S. E comunque vedere un'anteprima grazie ai Movie Days qui a Bruxelles non ha prezzo (o meglio, costa solo 3 euro!)

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